martedì 22 febbraio 2011

Marylebone: oh that is a discovery!

Se di Notting Hill non sapevamo molto però almeno eravamo state un pò di volte, Marylebone faceva invece solamente rima con il fish and chips più buono di Londra. 
Il che in effetti non è poco, ma non ci aveva acceso curiosità ulteriori, diciamo che ci eravamo soffermate alle apparenze: quartiere residenziale chiccoso. Punto, più o meno.
Ed invece no: Londra, che ti obbliga quasi sempre a rimangiarti idee e parole, ci ha stupite ancora una volta facendoci scoprire un quartiere ad alto tasso gastronomico. Molto alto. Le migliori macellerie e cheese room (qual'è l'equivalente italiano?!) sono qui come pure molti altri negozietti che vale la pena di visitare: da nuovi concept-store di stampio bio,veg,vegano alle boutique di cioccolato per finire con i farmer's market. Tutto questo nel quartiere dove Madonna ha la sua residenza londinese: considerando come si mantiene, fare spesa a Marylebone dovrebbe diventare pratica comune:-)

Noi abbiamo fatto il gran-tour di domenica mattina e ve lo consigliamo caldamente: il quartiere intero giace addormentato dopo gli eccessi della sera prima e voi potrete vedere il mercato, chiacchierare con gli agricoltori, notare i negozietti e non fare la coda per andare alla Fromagerie.



La Fromagerie: potrebbe essere definita il museo del formaggio mondiale, tale è la vastità della scelta, se qui tutto non fosse perfettamente commestibile e ovviamente freschissimo. 
Il locale vende latte e burro divisi per razze bovine, yogurt, mostarde e gelatine italianissime, mieli di alberi e arbusti improbabili, frutta secca, dolci e pani: tutto meravigliosamente buono e altrettanto caro (avrà pure un difetto no?!). 
Prima di uscire fatevi ulteriormente del male: aprite timidamente la porta della Cheese Room e fatevi inondare l'olfatto dall'aroma di centinaia di formaggi stagionati diversi. E poi sorridete al commesso e dite che no, non potete comprare niente, ma ditelo convinte altrimenti vi tenterà fino a che non soccombete (in media qualche minuto è più che sufficiente).

Di fianco alla Fromagerie, ha sede Ginger Pig, alis una delle migliori macellerie di Londra. Il banco è trionfale con centinaia di kg di carne che trasudano tenerezza e succulenza già dalla vetrina. Il macellaio poi organizza pure corsi di vario tipo per aiutare le casalinghe londinesi a riconoscere i differenti tagli di carne, a riusare quelli "dimenticati" e a imparare come cuocere il tutto (temo che questa sia la parte più difficile per l'housewife:-). Interessante anche il corso monotematico sulla salsiccia: dura una sera: la impari a fare poi te la prepari e la mangi. Semplice no?



Come dicevamo la domenica ha luogo, nel parcheggio antistante la Fromagerie ed il Ginger Pig, il Farmer's Market: questo di Marylebone è uno dei più grandi di Londra e i produttori che accorrono qui devono avere la fattoria a non più di 40 miglia dalla capitale (lo recita lo statuto). Molte cose sono bio, altre no ma qui i prezzi sono veramente eccezionali: potrete riempirvi il frigo di vitamine spendendo un quarto di quello che fareste al supermercato. Oltre a frutta e verdura ci sono banchi anche di carne, uova, formaggio, pane, miele, conserve, pesce e street food. Un consiglio: la spesa pesa e se non abitate nel flat di Madonna, compratevi un carrellino!

Girato letteralmente l'angolo, sarete su Marylebone High Street, pochi passi ancora ed ecco spuntare Natural Kitchen: una sorta di Planet Organic ancora più ricco nell'offerta che qui spazia anche all'arredamento e alla libreria. Belli anche il ristorantino ed il banco della gastronomia e punti in più per la pulizia e la freschezza del luogo, caldo ma moderno.

Poco più avanti, divagazione culturale: la libreria Daunt merita una visita anche solo per l'architettura del negozio, quando poi vi accorgerete della scelta infinita di letteratura da viaggio, guide e cartine che hanno da proporvi forse non rimarrà solo una divagazione:-)

Ultimo step: Rococo. Terribilmente raffinato questo shop di cioccolatini vende creazioni di alta classe, combinandole a scenografie molto particolari. La vetrina con i pupazzi che prendono il tè ci ha illuminato e la scelta di praline aromatizzate ai vari tipi ti te e sale ha fatto traballare la nostra capacità di scelta. Ed infatti abbiamo optato per un "Oh no thanks we are just looking!"

Parigi a Londra? Croissants a Piccadilly Circus e baguettes a Knightsbridge? Alla prossima puntata!

venerdì 18 febbraio 2011

L'altra Notting Hill

Ho la sensazione che di Notting Hill si sappia poco a parte il fatto che ospita il celeberrimo mercato di Portobello e che ha fatto da cornice all'altrettanto celebre film.
Che cosa offra poi gastronomicamente, è ancora più un mistero: difficile che rimanga tempo dopo il mercato per percorrerla anche in altri sensi, in altre vie e vicoli da esplorare con calma. 
Sabato scorso, accorteci della parziale lacuna, siamo subito partite in marcia per scovare qualcosa di buono: ovviamente nel vero senso della parola.

Ed ecco qui quello che è saltato fuori, ma la premessa è d'obbligo: abbandonate Portobello Road dopo un pò e dirigetevi verso la più autentica Westbourne Grove, in questo modo capirete l'anima del quartiere (che ovviamente non si fa mica vedere la mercato:-)

Portobello Road: durante il mercato forse farete un pò fatica a vederli ma esistono dei negozietti da non perdere:

  • Hummingbird Bakery (133 Portobello Road): E' famosa, famosissima qui. Il suo libro di dolci è nella hit parade da mesi dei libri più venduti. Sforna dolci alla "maniera americana", ovvero gigantesche torte a più piani e cupcakes di ogni tipo, ma la qualità è ottima.
  • Spice-shop (1 Blenheim Crescent): Il negozio di spezie più rifornito del regno (suppongo ma ad occhio direi di esserne certa), qui troverete tutto per dare "un pò di pepe" ai vostri piatti. Se comprate il misto spezie per falafel, basterà annusarlo per credere di essere riuscite a diventare un mago in queste polpette.
  • Books for cooks (4 Blenheim Crescent): ok questa è la libreria più famosa di Londra per noi foodies. Ci perderemmo la testa, la ragione ed il portafoglio. E per quanto riguarda quest'ultimo.. Per fortuna c'è Mastercard!

  • Gails (138 Portobello Road): la catena di panetterie più famosa di Londra, sono loro gli artefici del miracolo che ha visto l'inglese medio per la prima volta approcciare ad un panificato fatto come Dio comanda e abbandonare il terribile pane in cassetta industriale. Il pane di segale alle noci è qualcosa di incredibile (anche per il costo).
  • The Grain shop (269a Portobello Road): da fuori non promette nulla di buono e dentro vi lascerà stupiti per la curiosa mescolanza di donne di razze diverse che vi serviranno: ma provatelo perchè il cibo (rigorosamente veg) merita e per di più è economico. Ottimo per il pranzo tra una bancarella e l'altra.
The Hummingbird bakery, Tom's Deli interno ed esterno


Westbourne Grove: come vi dicevo è questa via, elegante e con poca gente che ci ha fatto capire meglio il quartiere; ecco dove potrete ristorarvi tra una Mercedes e l'altra:

  • Classica (283 Westbourne Grove): chi ha voglia di apertitivi Italian-style, di un buon bicchiere di vino e di un taglierino salumi-formaggi qui si vedrà accontentato. 
  • Tom's Deli (226 Westbourne Grove): strano, buffo, delizioso, quasi finto: questi aggettivi se li merita tutti questo posto che fa da pasticceria ma anche da ristorantino e che sembra appena uscito da Euro Disney per far la gioia dei bambini londinesi. Le vetrine sono incredibili.
  • Daylsford Organic (208-212 Westbourne Grove): è il marchio inglese del lusso coniugato al biologico qui a Londra. La sede di Notting Hill è la più grande della città e offre un supermercato, un ristorante, un bar ed un negozio di casalinghi, tutto in radical-chic style. E' il caso di dire bello e impossibile.
  • Planet Organic (42 Westbourne Grove): questo dovrebbe essere invece il marchio che coniuga l'accessibile al biologico, ora forse accessibile è un pò azzardato ma è un concetto di supermercato, molto simile a Eataly, che trova molti seguaci (me compresa).
  • Kitchen Ideas (70 Westbourne Grove): pensate ad un utensile da cucina: qui ce l'hanno. Pensate a che prezzo lo vorreste pagare: qui lo hanno a quel prezzo. Ecco in sintesi il miglior negozio di casalinghi della città. Anche qui Mastercard dovrebbe correre in vostro aiuto.
L'ingresso di Books for Cooks e l'interno di Gails


La prossima puntata avrà come destinazione Marylebone (ovvero il paradiso in incognito dei food-addicted:-)


martedì 15 febbraio 2011

Dove si riprende il filo

A volte capita.
Capita che si voglia dedicare tempo a qualcuno o a qualcosa (come in questo caso) ma che non si riesca a far incastrare tutti gli elementi necessari perchè ciò accada: tempo, tranquillità, fotografie adatte e  itinerari completi di indirizzi.
Può pure capitare di essere in terra straniera e che non tutto vada come deve andare (leggere al capitolo Heatrow per chiarimenti:-), di doversi poi ricreare una vita in breve tempo: lavoro, casa e altre cosine (come aprire un conto in banca) che tolgono spazio e tempo: per fortuna in mezzo a molti problemi, le buone notizie non sono mancate ed ecco quindi una carrellata di fatti che si potrebbe intitolare:


Riassunto delle puntate precedenti
  • "Qui, Heatrow, abbiamo un problema: nevica": già come forse saprete benissimo, sotto Natale Londra è stata piacevolmente imbiancata da cinque cm di neve, forse troppi per l'aereoporto più trafficato al mondo: voli cancellati, situazioni da terzo e quarto mondo, gente che ha dormito per giorni sul pavimento.. Potremmo parlare per ore di quello che è accaduto non per aver letto con accanimento il Times ma semplicemente perchè anche noi eravamo lì. Bloccate per una settimana come Tom Hanks con la brillante prospettiva di passare il Natale in compagnia di British Airways. Anche no grazie.
  • "Gentile signorina abbiamo il piacere di comunicarle che la sua candidatura come cuoca presso Harrods è stata accettata e che la vorremmo nel nostro staff al più presto": forse sono queste le cosiddette e-mail cambia-vita. Harrods, il secondo posto più visitato a Londra, vuole una delle due blogger qui presenti (Marcella) come cuoca. L'abbiamo riletta una decina di volte questa mail. Dopodichè è partita l'ansia da prestazione: e adesso?!
  • "Come prima cosa deve fare domanda per avere il NIN a poi deve aprire un conto in banca, in questo modo potrà iniziare a lavorare senza problemi": ecco diciamo che questi due passaggi sono stati tra i momenti in cui abbiamo realmente capito perchè una burocrazia snella aiuta tutti: ottenere il NIN (codice fiscale inglese) e aprire il conto in banca, qui è incredibilmente semplice e soprattutto e gratuito: niente bolli da pagare, bollettini postali da mandare, costi fissi per il conto corrente.. Niente di niente. Non male però:-)
  • "Ragazze ci vediamo per una cup of tea domenica?": l'incontro con semplicementepeperosa e cavoliamerenda è stato una delle cose più belle che ci è successo dall'inizio di questa avventura londinese: con loro abbiamo trovato due ottime compagne di avventura prima e due amiche subito dopo. Tour nippo-londinesi e code da Pierre Hermè comprese. E' anche grazie a loro se non ci siamo sentite mai sole. 

Questo era per ripartire come si deve, non tralasciando nulla, dalla prossima puntata si riparte: destinazione Notting Hill.
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